Maison Anselmet

Gli Anselmet e la vite, una reciproca dipendenza

Il primo Anselmet di cui si ha notizia fu Antoine, un vignaiolo del XVI secolo. Il suo nome compare nell’atto di acquisto di una vigna a Introd, villaggio adagiato alla destra orografica della Dora Baltea, a ovest di Aosta. Attraverso le generazioni e le quotidiane sfide della montagna, gli Anselmet hanno dedicato la loro esistenza alla terra e ai filari, tramandando un sapere artigiano che si è arricchito delle esperienze, degli incontri e delle conoscenze accumulate nel tempo.

Fu nel 1978 che Renato Anselmet scelse di produrre vino secondo standard qualitativi più rigorosi, privilegiando la qualità alla quantità. Dalla secolare vigna di famiglia, a Villeneuve, Renato produsse le prime 70 bottiglie sotto il nome di famiglia. A partire dagli anni ’90 vennero acquistati nuovi appezzamenti. Renato Anselmet si iscrisse alla Giovane Associazione Viticoltori di Villeneuve, di cui divenne presidente, contribuendo a scambiare idee, rifiutare superstizioni e raccogliere consigli su come elevare e migliorare i vini prodotti in Valle.

La passione per la vigna e la curiosità dei pionieri: sono questi i doni che Renato Anselmet ha trasmesso al figlio Giorgio, che oggi conduce l’azienda con la moglie Bruna Cavagnet e i figli Henri, Stéphanie e Arline.

Un apprendistato vitivinicolo fatto di esperimenti, errori, ripensamenti, viaggi, assaggi e soprattutto incontri decisivi: il primo dei quali con il canonico Jospeh Vaudan, docente dell’Institut Agricole Régional, agronomo visionario e fondatore della nuova viticoltura valdostana.