La castagna, regina dell’autunno valdostano

Un viaggio alla scoperta della castagna, piccolo frutto, un tempo essenziale per l’economia locale

L’autunno a molti mette tristezza: stagione malinconica, che vede la natura avviarsi verso il lento sonno invernale, le giornate si accorciano, le temperature scendono… A me tuttavia l’autunno è sempre piaciuto e penso che il mestiere di guida turistica mi dia la possibilità di apprezzarlo sempre di più: non passa giorno in cui, uscendo di casa, non mi soffermi a contemplare i paesaggi dai mille colori che esso offre pensando: “Che meraviglia”.

Questa stagione, assai più mite rispetto alle torride temperature che hanno caratterizzato l’estate, permette di apprezzare i piacevoli sentieri di media e bassa montagna, a volte poco conosciuti ma di ineguagliabile fascino. Nel corso di queste piacevoli passeggiate, in particolare nella bassa valle del Lys, nei Comuni di Perloz Lillianes si è avvolti da maestosi castagneti, alcuni antichissimi, che disseminano i sentieri del loro frutto, la castagna, nota un tempo come “il pane dei poveri”.

Ebbene sì, la castagna è stata per secoli l’alimento principale delle genti della Valle del Lys e non la patata, come è consuetudine credere, che iniziò ad essere coltivata soltanto poco più di 150 anni fa!

Un tempo tutti possedevano dei castagni, la cui vendita del prodotto fresco e l’essiccazione dei suoi frutti permetteva di sopravvivere nel corso del lungo anno. Percorrendo gli stretti sentieri che caratterizzano il territorio, pare impossibile pensare alla generazione dei miei nonni (ma ancora dei miei genitori!) che sfidavano la sorte raccogliendo le castagne da fine settembre fino a inizio novembre su terreni così ripidi, dove spesso è quasi impossibile reggersi in piedi!

E dopo tutto ciò, la fatica non era terminata, in quanto i ricci dovevano essere aperti: negli anni in cui erano troppo difficili da aprire, a causa della siccità, li si portava a casa dove venivano messi a bagno per ammorbidirli, e poi aperti con pinze di legno. Successivamente, le castagne venivano scelte e  separate in tre categoriegrossemedie piccole. Le grosse e le medie venivano vendute al mercato, mentre le piccole venivano gettate nelle GRA (essiccatoi), piccoli edifici dove venivano fatte seccare. Ancor oggi è possibile ammirare alcune Gra in antichi villaggi, quali nelle frazioni di Marine e Miocha del comune di Perloz.

Nel comune di Perloz, poco distante dall’incantevole villaggio di Chemp, vale la pena visitare Senisey: avvolti da castagni secolari, il tempo pare essersi fermato al periodo in cui la vita dei nostri avi era ben diversa da quella odierna: essa era caratterizzata da fatica, duro lavoro, pochi beni materiali, ma sicuramente priva dello stress odierno… Meglio ieri o oggi? Lascio ad ognuno di voi la risposta. Il villaggio è raggiungibile in auto o tramite un sentiero in salita che dalla frazione Nantey (comune di Perloz) conduce al villaggio in un’oretta circa.

Ridiscendendo, è d’obbligo una sosta presso la cooperativa “Il Riccio” di Lillianes, unica cooperativa in Valle d’Aosta che si occupa della raccolta e della vendita delle castagne.

All’interno della sede, i soci hanno allestito un piccolo, ma grazioso museo, che si pone l’obiettivo di raccontare la vita di un tempo nella media montagna: entrandovi, si avrà l’impressione di fare un salto indietro di quasi un secolo!

L’autunno è caratterizzato in Valle d’Aosta da numerose castagnatesagre che vanno a festeggiare questo piccolo, ma un tempo essenziale frutto. In particolare, nel comune di Lillianes, conosciuto come il paese delle Castagne, in quanto maggior produttore valdostano, ha luogo la castagnata tutti gli anni l’ultima domenica di ottobre. È questa un’occasione unica per trascorrere un momento di allegria, magari dopo una bella passeggiata,  gustando un buon piatto di caldarroste!