Il Gran San Bernardo
Panorami mozzafiato, antichi sapori e tradizioni che sopravvivono alla modernità caratterizzano la valle del Gran San Bernardo, la Valpelline e il vallone di Ollomont.
Territorio frequentato fin dall’antichità, la valle del Gran San Bernardo è nota per il suo omonimo colle che unisce l’Italia alla Svizzera. Si tratta di un luogo di grande fascino, dove la maestosità della natura si unisce ad una storia antichissima. Un tempo importante punto di passaggio situato lungo la via delle Gallie, strada voluta dai Romani per collegare Roma alla valle del Rodano, divenne in epoca medievale una tappa fondamentale della Via Francigena. Il colle del Gran San Bernardo è una meta estiva imperdibile: una passeggiata lungo bellissimo lago dal colore verde-azzurro, la visita del millenario Ospizio dei canonici agostiniani con la chiesa, la cripta, il tesoro, il museo e del famoso allevamento dei cani San Bernardo sono alcune delle attività che è possibile fare in una giornata.
Scendendo dal colle, merita un’attenzione particolare il borgo medievale di Etroubles, piccolo gioiello caratterizzato da vecchie stradine in acciottolato, antichi fontanili dai quali zampilla l’acqua proveniente dai ghiacciai e case d’epoca magnificamente restaurate. Da alcuni anni questo incantevole luogo si è trasformato in un museo a cielo aperto, che ospita una galleria d’arte permanente con opere di artisti di fama internazionale.
Altro luogo spettacolare è il lago artificiale di Place Moulin, frutto della realizzazione di uno degli sbarramenti più grandi d’Europa con un invidiabile altezza di 155 metri e una lunghezza di ben 678 metri. Il lago di Place Moulin è fiancheggiato da una strada sterrata poderale chiusa al traffico, percorribile a piedi o in mountain bike. Si tratta di una semplice passeggiata di circa un’ora in mezzo a cascate d’acqua, prati e boschi, capace di assumere tonalità uniche nella stagione autunnale.
La bellezza del territorio permette di svolgere nella bella stagione lunghe passeggiate nella natura, al cospetto di vette imponenti, dove la Dent d’Herens racchiude numerosi ghiacciai che alimentano gli spettacolari laghi alpini. Numerose sono le possibilità tra cui scegliere: dagli itinerari escursionistici quali l’Alta Via 1, la Via Francigena, ai Tour Transfrontalieri, a delle passeggiate meno impegnative che costeggiano antichi canali.
In inverno l’area offre dei comprensori sciistici lontani dalle grandi folle: le piste di Crévacol, essendo completamente esposte a sud, sono l’ideale per coloro che amano sciare, ma anche rilassarsi al sole! Oltre allo sci di discesa, una pista di fondo di 18 km collega Etroubles a St-Rhémy-en-Bosses. In tutta la zona sono presenti numerosi itinerari da svolgere con le racchette da neve e per le escursioni alpinistiche.
Scopri i gusti del territorio
Oltre alle bellezze naturali, questa terra dà origine a numerose prelibatezze: la “Seupa à la Vapelenentse”, zuppa a base di pane, fontina, burro e cannella, il Valle d’Aosta Jambon de Bosses dop, prosciutto crudo particolarmente saporito e il Prosciutto alla brace di Saint-Oyen, prosciutto cotto leggermente affumicato, rosolato lentamente allo spiedo. Dai sapori particolari è il “Teteun” tipico di Gignod. Si tratta di mammelle di mucca messe a riposare per alcune settimane con diversi aromi, cotte successivamente in stampi di modo da ottenere una sorta di salame.
Tappa obbligata per gli amanti della Fontina dop è una visita al centro visitatori e al magazzino di stagionatura della Fontina di Valpelline ricavato all’interno della antiche miniere di rame.
Oltre alla gastronomia, le tradizioni locali rivivono nel folklore, in particolare nel famoso Carnevale. Nel mese di febbraio il rigido inverno della “Coumba Freida”, la “valle fredda” per i suoi venti gelidi che spirano per gran parte dell’anno, è attenuato dalle “landzette”, le colorate maschere del Carnevale che, come un raggio di sole, portano gioia e calore agli abitanti da tempi ormai immemorabili.
La tradizione le lega allo storico passaggio delle truppe di Napoleone attraverso il colle del Gran San Bernardo nel 1800: i loro costumi sarebbero la trasposizione allegorica delle uniformi dei soldati francesi impreziosite da cappelli e abiti multicolore curati nei minimi particolari, confezionati ancor oggi interamente a mano, rifiniti con perline e paillettes, adorni di coccarde, fiori e specchi. Durante la festa, è impossibile risalire all’identità di coloro che li indossano, poiché il volto è completamente coperto da una maschera, un tempo in legno; in mano tengono crine di una coda di cavallo e in vita hanno una cintura munita di un campanello capace di scacciare gli spiriti avversi.
Lontane dal turismo di massa, le valli dell’area del Gran San Bernardo sono il luogo ideale per coloro che vogliono vivere un soggiorno in piena tranquillità, avvolti dai sapori e dalle tradizioni della montagna.
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